La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine che, in Italia, colpisce una persona su 100, secondo la stima dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia).
Ad oggi, quasi 150.000 persone hanno un’intolleranza diagnosticata al glutine, presente in materie prime come l’avena, il frumento, il farro e naturalmente l’orzo, ingrediente madre della birra.
La risposta è assolutamente no, e lo sanno bene i produttori di birra che da anni ormai, sfidano il mercato con prodotti senza glutine che quanto a sapore, non hanno nulla da invidiare alle birre tradizionali.
Del resto, come lo stesso AIC afferma “la dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia attualmente che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute“.
Per cui, chi soffre di celiachia può affacciarsi al mercato dei prodotti senza glutine per godere del piacere di bere.
Ne è un esempio la IOI, birra artigianale di malto d’orzo senza glutine, prodotta dal birrificio friulano Gjulia. Per saperne di più abbiamo intervistato Mirco Masetti, mastro birraio del birrificio Gjulia, che ringraziamo per la sua grande disponibilità e chiarezza.
Mirco Masetti (MM): La IOI è una birra a ridotto contenuto di glutine (inferiore ai 20 ppm). Questo si può ottenere in due modi: utilizzando materie prime che non contengono glutine (riso, mais, miglio ecc.), andando però a snaturare secondo me il prodotto, perché questi non sono cereali molto qualitativi per la produzione di birra. Oppure utilizzando malto d’orzo, come nel caso della IOI, per produrre una birra artigianale classica, che poi verrà privata del glutine, conservando tutta la pienezza e bontà di una birra prodotta con il suo cereale d’elezione.
MM: Sul mercato oramai esistono svariati stili di birre senza glutine: dalle chiare alle ambrate, alle scure e di diverse gradazioni. I produttori non possono più ignorare il problema celiachia. Le birrerie industriali hanno tutte, nel loro portafoglio, un prodotto gluten-free. Per quanto riguarda le birrerie artigianali italiane, noi siamo stati tra i primi ad interessarci a questo problema.
MM: È un metodo del tutto naturale, molto usato all’estero. Noi siamo stati i primi ad usarlo in Italia. In ogni cartone in vendita, ci sono le analisi fatte sul lotto di birra IOI in questione, con metodo ufficiale da un laboratorio accreditato.
MM: Il sapore è lo stesso di una birra tradizionale ed è consigliata anche alle persone non celiache, per abbassare l’apporto di glutine alla nostra dieta mediterranea che già ne è ricca.
MM: Sono materie prime che non coltiviamo in azienda. La IOI è una birra agricola, il cereale è di nostra produzione e ne curiamo tutta la filiera.
MM: Nasce per la volontà del titolare Marco Zorzettig, da sempre attento a dare ai suoi clienti prodotti sani e genuini. Non volevamo escludere i celiaci dalla realtà produttiva del birrificio Gjulia dando una valida alternativa al consumatore tradizionale.
MM: L’accoglienza delle persone è un cardine del birrificio. Abbiamo due sale degustazione, una da 12 posti e una da 27, che vengono usate dopo la visita agli impianti, per degustare le birre e avere un feedback diretto con i nostri clienti.
MM: La IOI è una birra a tutto pasto. Non essendo estrema e molto luppolata, si sposa bene con piatti delicati fino anche alle carni e al pesce, o semplicemente per condividere un momento per bere una buona birra. Servita in calice se ne possono gustare tutte le sfumature a livello sensoriale.
Il sito ufficiale del birrificio Gjulia è: www.birragjulia.com
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