X
Menu
X

Vinitaly 2008

Vinitaly 2008

Finalmente dopo 15 anni passati a mescere vino per gli avventori del bar dove lavoro, e descriverne caratteristiche organolettiche, sfumature di colore e bouquet fioriti, il momento per me tanto atteso… il VINITALY!

Per quelli che poco ne sanno, il VINITALY si tiene ogni anno il primo weekend di Aprile ed è la manifestazione più attesa da quelli che amano definirsi “wine lovers” nonché da tutti i produttori e commercianti di vino; costituisce infatti una magnifica enorme vetrina per presentare i loro prodotti, offrendo degustazioni e abbinamenti enogastronomici e dando maggiore visibilità alle loro aziende e alle loro etichette.

Sarà forse per scoraggiare orde di malsani bevitori, curiosi, incompetenti e per rendere un po’ elitaria la grande mostra del vino, che il biglietto d’entrata ha un prezzo medio abbastanza alto.
Ecco quindi che, dopo una serata a bere vino di pessima qualità nel solito agriturismo con velleità di azienda vinicola, mi ritrovo al VINITALY per risvegliare le mie intorpidite papille gustative!

Stupendomi di fronte alla vastità dello spazio, la grande quantità di stand e la non trascurabile presenza di visitatori tra cui asiatici, tedeschi e inglesi (che pare negli ultimi anni abbiano invertito la loro tendenza, preferendo il vino alla birra), mi sono resa subito conto del fatto che l’impresa sarebbe stata titanica!
Rassegnata al fatto di non poter in breve tempo visitare la monumentale esposizione, ho rivolto lo sguardo verso l’alto cercando un confortante appoggio di-vino, muovendo il passo verso gli espositori e confidando in qualche solenne bevuta.
Quali allora le esperienze più piacevoli per i miei sensi?

Dalla cantina altoatesina Abbazia di Novacella, il Gewürztraminer bianco aromatico (e non “aromatizzato”, grazie Tommaso), caratteristico per il suo bouquet di rose e tuberose, frutta esotica e spezie, e il Lagrein rosso dal color rubino e dal profumo misto di prugne, more, mirtilli e liquerizia.

Di quella Toscana degli Avignonesi, degno di nota lo Chardonnay dal color giallo paglierino che si apre al naso con un bouquet floreale variegato, con sentori di frutta a polpa bianca e accenno di vaniglia.
Tra i rossi della stessa casa, il Nobile di Montepulciano la fa da padrone col suo sentore di spezie, rose appassite, prugne e impreziosito da note di tabacco e cioccolato.

Anche per l’azienda sicula Firriato, interessante il Camelot, un rosso attento con un misto di uve di Cabernet, Souvignon e Merlot, dal profumo di more e ribes mescolato a fini note di pepe nero, rabarbaro e vaniglia; e uno Chardonnay (il Sant’Agostino) dal gusto equilibrato e piacevole, che nasce dalle miscele olfattive di susina bianca, vaniglia, ginestra e nocciola tostata.

Per la città ospitante la manifestazione, non posso che cantar le lodi dell’Amarone dell’azienda Accordini, con i suoi elegantissimi profumi di more, mirtilli legati al profumo di cioccolato amaro, tabacco da pipa e eucalipto.

[youtube 85zIIScGCOI]

Tornando poi al sud (ed essendo io di origine pugliese) meritano attenzione il Primitivo di Maldurie, color porpora con il sentore di pout pourri ed erbe aromatiche; e il Marmorelle Bianco, ricavato da un misto di uve di Chardonnay e Malvasia.

Di molto altro ho dei vaghi ricordi… c’è un limite anche per una come me alla quale spesso si rimprovera il fatto che si spenderebbe meno per rifarmi il guardaroba che ubriacarmi! 🙂
Ma non ho alcun dubbio sul fatto che il VINITALY sia una gran bella manifestazione, che col passare degli anni acquista sempre più potere e consensi, e quest’anno a darle un’ulteriore risonanza è stata poi la presentazione con una spettacolare degustazione, inavvicinabile, dei 12 grandi rossi italiani, celebrati a livello mondiale, vinificati nel 1997 e che non per niente sono presenti nella classifica dei 100 migliori vini del mondo.

Condividi
Avatar

Alessia Ciampi

 

8 commenti a “Vinitaly 2008

  • Pingback: Etichette del vino: marketing e arte da collezione
    Pingback: Cantine Aperte 2008: un’occasione per degustare i migliori vini
    Avatar
    Angelo S. Falcone says:

    lo farò alla prima occasione, grazie ancora e buon week end!

    Avatar
    Alessia Ciampi says:

    Se ti è piaciuto il Sant’Agostino allora ti suggerisco di assaggiare uno Chardonnay australiano, il Deakin Estate

    Avatar
    Angelo S. Falcone says:

    Ciao Alessia,
    Proprio l’altra sera ho bevuto il Sant’Agostino, e l’ho trovato molto buono ed equilibrato anch’io (no, non lo dico per campanilismo!). 🙂
    Comunque, hai fatto venire a tutti noi una gran voglia di andarci, il prossimo anno ci vedremo senz’altro a Verona.
    A presto, e grazie!

    Avatar
    Alessio Sbrana says:

    Grazie Tommaso, ho corretto il testo.

    Avatar
    Tommaso Farina says:

    Attenzione che il Traminer è aromatico, non aromatizzato…

    Avatar
    Alessio Sbrana says:

    Grazie per il tuo prezioso resoconto, Alessia.
    Peccato non aver avuto l’opportunità di essere al Vinitaly: i 3/5 della redazione di Drink a Drink era allettata con febbre da cavallo! 🙂
    Spero di poter leggere al più presto un tuo nuovo contributo, magari in merito ai locali veneti.

    Lascia un commento

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    drink@drink

    Tutto quello che devi sapere prima di iniziare a bere è su drink@drink: le ricette dei cocktail che ami di più; i diari di viaggio alcolici per sapere dove servono i migliori drink; i segreti per trasformare casa tua nel miglior bar del mondo; tutto l'universo che ruota attorno al bicchiere; i riferimenti culturali per dare dignità al tuo sport preferito.
    drink@drink
    For a better drinking experience.