Con un po’ di ritardo rispetto alla sua uscita, probabilmente anche a causa di una passione personale non così smodata nei confronti della birra, segnalo questa campagna pubblicitaria realizzata da McCann Erickson per la birra israeliana Goldstar, un’etichetta di proprietà della “Tempo Birra Industries” prodotta dal 1950 (sì, una birra certificata Casher): Thank God you’re a Man!
Che dire…
Mi auguro che la genialità di questa campagna pubblicitaria faccia passare in secondo piano il ritardo con il quale è stata riportata qui su Drink a Drink.
Le altre campagne sono disponibili QUI e QUI.
Un grazie a Luca “Joebar” Marchetti per la segnalazione.
@laura: polemizzare sull’ironia e lo spirito con il quale si prnde in giro una buona fetta dell’universo femminile nn ti porta da nessuna parte! sono una donna anch’io e chissà perchè ho letto questo articolo con lo spirito giusto! vuoi dare della sessista anche a me? fai pure! ma se vai oltre l’autoghettizzazione in cui ti trinceri,potrai anche doverti trovare ad ammettere che di donne che si emozionano per un ombrellino e una fragolina che abbelliscono un cocktail ce ne sono troppe!
Uhm…
la prima cosa che ho pensato dopo aver letto le critiche di Laura è stata “beh, questi commenti sono proprio la dimostrazione che Alessio ha ragione”. Fuori dall’ironia, conosco Alessio da anni, so come la pensa sulle donne, e so che ha un estremo rispetto per le donne che valgono e un estremo disprezzo per quelle che non valgono nulla. Ora potete sostituire alla parola “donne” della mia affermazione precedente la parola “uomini” o l’espressione “esseri umani” e il risultato non cambierà. O meglio, per Laura diventerà misantropia o qualcosa di similare.
“Non penso che leggerò più i tuoi post, se ogni volta devo trovarci il ritratto della stupidina che batte i piedi dalla gioia se sul bicchiere c’è l’ombrellino colorato e la fragolina in tinta.” Sei tu che ci perdi, Laura, perdi l’occasione di confrontarti con una persona – non ci crederai – di vedute apertissime, perdi l’occasione di ampliare le tue di vedute, e perdi l’occasione di instaurare se vuoi un confronto che farebbe bene a tutti. Ma stai chiusa sulle tue posizioni e non leggere più Alessio e non leggere più neanche me e i miei commenti, se vuoi, ti posso garantire che sia io che Alessio continueremo a rispettare chi vale e a disprezzare chi non vale niente. Donne comprese.
Infatti il mio era un commento ai contenuti dei tuoi post in generale. Quello della pubblicità buontempona è stato un pretesto per iniziare il discorso, non un calo improvviso di ironia della sottoscritta. Purtroppo le banalità più grandi in fatto di donne (e non solo…ahimè) le hai già scritte in post passati.
Ciao Laura,
problemi con le donne? Humm.. nessuno, mi pare.
Ma lascia perdere le accuse, più o meno velate, di sessimo, suvvia: è una bubblicità, solo una pubblicità, dai. 🙂
Una pubblicità sessista? Maschilista? Boh sì, può darsi… ma tant’è: è sempre e solo una pubblicità che, evidentemente, ha raggiunto il suo scopo.
Se poi non intendi più leggere i miei post, non credo ci siano difficoltà tecniche particolari in tal senso: sono tutti firmati in home page, quindi puoi passare immediatamente al successivo.
Un saluto sessista
Alessio
Caro Alessio Sbrana, che tipo di problema hai con le donne?
La campagna che citi è sicuramente divertente, fa sorridere, ma il fatto che tu la definisca “geniale” mi preoccupa un po’. No…non è un commento senza senso il mio, è il primo che lascio e arriva dopo aver letto i tuoi post più di una volta, e dopo averci riscontrato spesso prove più o meno esplicite di un tuo non velato sessismo.
Non penso che leggerò più i tuoi post, se ogni volta devo trovarci il ritratto della stupidina che batte i piedi dalla gioia se sul bicchiere c’è l’ombrellino colorato e la fragolina in tinta.
Ti saluto.
Davide says:
Conoscevo la pubblicità e la trovo estremamente divertente, anche se io spesso mi trovo a preferire il bicchiere da cocktail anziché la birra. Comunque scrivo solo per dire che è necessario connotare la nazionalità della birra per gustare a fondo lo slogan, infatti il ringraziamento a dio per essere uomini (e *non* esseri umani ma proprio maschi) fa parte della preghiera quotidiana ancora praticata degli ebrei ortodossi. Il sessismo ha radici antiche e forse riderci sopra è un buon modo per superarlo.