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Il Moyo e altri locali fiorentini: sabato sera deludente

Il Moyo e altri locali fiorentini: sabato sera deludente

Rieccomi a Firenze per il week end. Dopo il primo mese dal mio trasferimento a Roma sono tornato per sistemare alcune cose, e ho approfittato per passare la serata con i miei amici in giro per la città.

Dopo un paio di ottimi “coloniale“, cocktail inventato da Omar del vecchio Strizzi bar (di cui un giorno parleremo a dovere come merita), finiamo alla FLOG per la serata organizzata da radio Rock FM con la partecipazione di Roberto Freak Antoni.

Concerto non indimenticabile, prezzo di un Vodka Tonic Euro 6.50, età media in picchiata verso la pubertà, ed infine l’essere massacrati a calcetto da due ragazze non ci inducono a restare oltre una certa ora.

Verso l’1.30 ci dirigiamo speranzosi (ma nemmeno tanto) in Corso Tintori 4 al MUD (o Ex-MUD) dove occorrono per entrare molta pazienza e 10 Euro (gli sguardi imploranti sono comunque considerati validi per una buona riuscita).
Ci guardiamo tra noi, ci voltiamo e prendiamo la via per Santa Croce.

Entriamo al MOYO in Via de’ Benci 23r, ormai a ridosso delle fatidiche 2.00 (orario limite, come sapete, per il bicchiere della staffa a Firenze), e tutti contenti conquistiamo agevolmente il bancone.

Il barman del MOYO sembra serio e deciso, ci guarda appena, finisce di preparare l’ordinazione precedente (una Caipiroska alla fragola, naturalmente) e torna da noi.
“Allora, che prendete?”, sbrigativo ma professionale.
Noi: “Due Vodka Martini, grazie”.
Lui guarda un punto imprecisato alle nostre spalle, poi si volta.

Stacco di 10 secondi.

Si rivolge di nuovo a noi:”Allora, che prendete?”.
“Due Vodka Martini, grazie”.
Stavolta guarda un punto imprecisato alle sue spalle, poi si volta e dice:”E’ finito“.
Al che impugna due bicchieri piccoli e di plastica, li riempie di ghiaccio e ci ripropone: “Allora, che prendete?”
La porta, ovviamente.
E infatti un attimo dopo siamo fuori, di nuovo in strada…

Alla fine un bar che ci ha dato da bere l’abbiamo trovato comunque, ma il nome non lo faccio che sono tempi duri. 😉
Per il MOYO, potrebbero aver giocato solo l’ora tarda e la voglia di chiudere, forse in futuro o in orari migliori andrà meglio.
In fondo noi modesti consumatori chiediamo solo un briciolo di rispetto (leggi: non sentirci presi in giro). Non è poi così tanto no?

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Angelo S. Falcone

 

6 commenti a “Il Moyo e altri locali fiorentini: sabato sera deludente

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    Angelo S. Falcone says:

    Ciao Eugenio..
    no, non mi pare… era un locale con la parola “Luna” nel nome se non sbaglio… Ciao!

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    Eugenio says:

    per caso il barista del vodka martini si trovava in un piccolo “teatro”?

    Pingback: Strizzi Bar: frutta e flayr nella nuova gestione di un mitico locale di Firenze
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    Davide Morena says:

    vorrei far notare che il barista che ci ha servito quel magnifico triplo vodka martini è albanese: generoso, simpatico e rilassato. Per il Paese che deteneva la palma di miglior servizio del mondo non è una bella figura… Albania-Italia 1 a 0.
    Forse dobbiamo cominciare a frequentare le bettole della zona industriale: magari lì qualche sforzo per tramandare la “fine art of bartending” lo fanno…

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    Angelo S. Falcone says:

    Ma le cose possono migliorare! Recentemente alla Torre (il bar di cui parli, bando alle omertà) è comparso un nuovo cocktail in lista.. indovina un po’? Pare che ora il Mint Julep sia diventato trendy 🙂

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    Migna says:

    di certi locali fiorentini ci sarebbe da parlare a lungo, visto lo spazio che immeritatamente occupano nella vita notturna della città. o forse non ne vale neanche la pena: una volta ho chiesto un mint julip al caffé la torre e mi è stato riposto “impara a bere!”. Frase da cui forse la “barista” ha omesso il finale: “Impara a bere… capiroska alla fragola!”

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