La leggenda narra che chi beve dalla fontana di Canaletas, che da il nome alle Ramblas lì attorno, tornerà presto a Barcellona.
Un’improvvisata (quasi una zingarata in puro stile “Amici Miei”) ha fatto sì ché nel mio caso la leggenda si sia avverata, e mi sono ritrovato in uno dei cocktail bar più famosi di tutta la Spagna.
Sicuramente è stato il primo american bar aperto in Spagna, forse uno dei più vecchi d’Europa: il Boadas di Barcellona.
C’è anche chi sostiene che sia uno dei migliori bar di tutta Europa.
Certo è che il Boadas non è il luogo adatto al ventenne in cerca del locale alla moda dalla “cuccata facile” tipico delle Ramblas: niente vinaccio, niente tapas y bocadillos e niente turiste in cerca di divertimento.
Fondato negli anni ’30 dal cubano Miguel Boadas, barman dello storico/mitico Floridita di Cuba, è oggi il più antico cocktail bar di Barcellona ed è il bar dove Hemingway adorava dissetarsi quando si trovava in Spagna.
Ancora oggi è gestito dalla famiglia Boadas, e le pareti, le foto e il vecchio bancone in legno continuano a trasudare essenza old fashioned bartender: non piacerà e non vuole piacere a tutti, ma forse è un bene.
Varcando la soglia del Boadas, soprattutto in una caotica serata del weekend catalano, avrete l’impressione di aver appena scovato un passaggio spazio-dimensionale che vi ha portato ai giorni che precedevano la guerra civile, e l’effetto sarà rafforzato dai blazer indossati dai barman.
Il Mojito che mi ha preparato Jeronimo, forse il più bravo barman del Boadas, era eccellente e al tempo stesso unico: non il solito Mojito che tante volte ho trangugiato senza troppa attenzione in questi ultimi anni. Quasi riuscivo a sentire la passione e la consapevole sapienza con la quale era stato preparato, la stessa sensazione che ho avuto bevendo il Mojito preparato dal nostro Riccardo.
Quindi cercate di avere la memoria sgombra da altri cocktail che avete bevuto prima: sapori, gusti e profumi potrebbero sembrare “nuovi” agli abituè di discoteche e pub metropolitani.
Se poi siete in vena di sperimentare potete chiedere ad uno dei barman di prepararvi qualcosa di sua fantasia, o magari potete affidarvi alla lista “Cocktail del dia”: i cocktail speciali del giorno.
Magari se volete conservare un ricordo ancora più chiaro del Boadas vi suggerisco di non fare come il sottoscritto: dopo un Mojito, un “Jeronimo, prepara alguno mientras que usted desea” (un maccheronico “Jeronimo, preparamene uno come vuoi tu!”) e un nonmiricordocosa preso nella “lista del dia”, rischiate di annebbiare la memoria delle ultime 6/12 ore e vi dovrete affidare alle cronache di un amico che ha bevuto meno di voi.
Ma bere meno, come spesso accade, non significa bere peggio: il mio compagno di bevute ha avuto la fortuna di assaporare un Martini Dry preparato da Maria Dolores, la figlia del vecchio Miguel: a quanto pare un’esperienza da narrare ai nipotini davanti al caminetto.
Boadas
Calle Tallers, 1 BARCELLONA – SPAGNA
Tel. (+34) 93 318 95 92
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esiste anche il Valuart in c/Tuset
ambiente un po’ troppo sofisticato e non troppo economico…ma drink di grandissima qualità…
Parlando con il Barman del Boadas, che confermo essere il miglior cocktail bar dove io sia mai stato in Spagna (e l’ho girata parecchio, ve lo posso assicurare!), mi ha buttato giù una lista di altri cocktail bar “da provare”:
– Dry Martini
– Gimlet (al Born e al Santalò)
– Ideal
– Tirsa
– Torre Rosa
– Milano
– Negroni
Qualcuno di voi c’è stato per caso in uno di questi?
Daniela says:
Sicuramente il boadas e’ un bar che merita una visita. Lo spazio un po’ ristretto e lo stretto contatto con i clienti, associato alla maestria dei barman nel preparare qualsiasi tipo di cocktail, vi catapultano in un tempo irreale, dove il tempo si ferma e vi fa’ assaporare lo stacco dal quotidiano. Sicuramente qualitativamente sarete al Top.