Ti ricordi quella volta al liceo che hai bevuto 7 birre? E il matrimonio della tua ex? Quanto avrai bevuto? Almeno due litri di vino, più i prosecchi! Beh, se pensi di essere un grande bevitore, ricordati che André the Giant ha bevuto 156 birre in una sola sera. Sono dati confermati anche dalla Questura, baby. E non fu un caso sporadico.
Come dici? Tu sei più un tipo da cocktail? In tal caso ti farà piacere sapere che una volta André chiamò un “ultimo giro” da 40 vodka tonic. E non li fece scaldare nel bicchiere. E no, non aveva appena iniziato a bere.
André René Roussimoff era un gigante di due metri e venti per uno stonfo di chili, affetto da acromegalia. Con un corpo del genere avrebbe potuto decorare murrine, oppure suonare il violino, ma decise di dedicarsi alla lotta libera americana, quell’adorabile cialtronata nota come wrestling.
Divenne molto famoso negli anni ‘80 nella World Wrestling Federation, quella di Ultimate Warrior, Randy Savage e Hulk Hogan. Era forte. Era grosso. Era cattivo. Ma solo per finta.
Probabilmente al gigante il wrestling piaceva, perché sotto sotto era un attore. Ma gli piaceva di più bere. E, vuoi per la mole, vuoi per l’allenamento, sembrava essere immune a ogni effetto dell’alcool. Perciò ingurgitava ettolitri di vino, birra e spirits. Senza sosta. Sempre.
Come quella volta in cui assieme a Ric Flair finirono le scorte di vodka di un aereo in volo per il Giappone. E per fortuna la benzina non contiene alcool, sennò avrebbero fatto cadere l’aereo.
O quell’altra volta in cui Hulk Hogan gli comprò una cassa di 12 bottiglie di Pouilly-Fuissé e lui se le scolò in tre ore sull’autobus: aveva sete.
O ancora quando alla fine di un mese di riprese per La storia fantastica – in cui impersonava il gigante Fezzik – l’Hyatt bar di Londra gli presentò un conto di 40.000 $.
A dire il vero una volta smise di bere, come raccontò a David Letterman. Un periodo di sobrietà in cui si concedeva solo 3 bottiglie di vino a cena.
Insomma, quando André the Giant entrava in un bar, nessuno aveva il coraggio di sfidarlo, né a pugni, né, soprattutto, a bere.
André era uno di noi. O meglio, ci vorrebbero almeno tre di noi per fare un André the Giant.
In chiusura, dedichiamo un pensiero all’ernia di Hulk Hogan che, rischiando l’implosione, durante Wrestlemania III sollevò André the Giant e lo schienò.
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