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Amaltea: aperitivo cubano a Pisa

Amaltea: aperitivo cubano a Pisa

Lo scorso weekend, dopo una giornata di mare, sono rientrato a Pisa per un aperitivo. Con l’occasione ho deciso di tornare in uno dei cocktail bar storici della città e che, assieme al Pick a Flower e al Bazeel, del quale mi riservo di parlarvi al più presto, praticamente monopolizza l’aperitivo del centro storico di Pisa: la Amaltea.

Ammetto senza difficoltà che, se gli aperitivi nei miei anni dell’università erano sinonimo di Pick a Flower, le mie serate nei primi anni di lavoro a Pisa si concludevano (o iniziavano) molto spesso all’Amaltea, che per molti incarna lo stereotipo del cocktail bar del pisano borghese medio: sono pronto a scommettere che la maggior parte dei commercianti, imprenditori e liberi professionisti della piccola provincia toscana sono entrati almeno una volta all’Amaltea. Magari anche solo per parcheggiare la nuova auto sportiva lì fuori e per farsi un po’ vedere.

Potete trovare l’Amaltea a pochi metri dal “salotto buono” di Pisa, Borgo Stretto, la caratteristica via loggiata costellata di negozi che porta fino a Piazza dei Miracoli.
Per raggiungere l’Amatea da Piazza Garibaldi, piccolo crocevia tra i lungarni e Borgo Stretto, potete percorrere la stretta Via Rigattieri o direttamente il Lungarno Mediceo: troverete l’Amaltea in Piazza della Berlina (o Piazza Cairoli, per i nostalgici) di cui occupa un angolo che si affaccia proprio sul Lungarno.

Era da qualche anno che non entravo in questo bar: la disposizione dei tavoli e del bancone è rimasta invariata, è invece cambiata la decorazione delle pareti, ora dipinte con dei bei papaveri rossi; molto originale e piacevole: dona al locale un tono di frivola e spensierata allegria.
Per fortuna anche la qualità dei cocktail non è cambiata: eccellente.

Questa volta ho avuto la fortuna di capitare all’Amaltea in occasione di una serata a tema, una serata cubana per l’esattezza.
Il due Mojito ordinati (beh, in occasione di una serata cubana che altro avrei dovuto ordinare?) sono stati preparati con una certa cura che, inevitabilmente, ha avuto qualche ripercussione sui tempi di attesa, almeno in parte da addebitare al barman che si è intrattenuto a parlare con un paio di clienti.
Oltre ad essere veramente ben fatti, i Mojito sono stati presentati in modo decisamente professionale utilizzando del buon glassware: due tumbler con fondo pesante avvolti in un tovagliolo nero, un piacevole particolare tralasciato da molti.

Meritano una nota a parte gli stuzzichini, anch’essi a tema con la serata cubana.
Ho avuto modo di assaporare banane fritte (buonissime, soprattutto se accompagnate dalla salsa guacamole), e la Yucca, buonissima sia lessa (o era al vapore?) che fritta.

Devo dire che, probabilmente anche a causa della piacevole compagnia, sono rimasto positivamente impressionato da questo aperitivo all’Amaltea, che negli anni scorsi si configurava come classico cocktail bar con un po’ di puzza sotto il naso.
Ora mi è sembrato essersi evoluto, forse anche per necessità nei confronti di una concorrenza locale particolarmente vivace, grazie ad un guizzo di originalità e creatività in più: si tratta di un aspetto spesso trascurato nei vari locali e bar, dove troppe volte si punta alla sola quantità.
Un neo? La cronica carenza di parcheggi nella zona dei lungarni di Pisa potrebbe scoraggiare i più pigri o i meno temerari che non si arrischiano al parcheggio selvaggio in doppia o tripla fila.

Dunque un giudizio sicuramente positivo per l’Amaltea: da riprovare nel periodo primaverile o estivo, quando viene allestito un bel patio in legno nella piazza.
Se poi troverete l’Amaltea affollata, come qualche volta accade, o magari non amate troppo la “clientela un po’ fighetta” in cui potreste imbattervi, avrete comunque la possibilità di prendere due piccioni con una fava: potete infatti bere il vostro drink seduti sulle spallette del lungarno e godervi la vista di Pisa che si riflette in Arno.

RISTORO CAFFE’ AMALTEA
Lungarno Mediceo, 49
PISA

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Alessio Sbrana

 

7 commenti a “Amaltea: aperitivo cubano a Pisa

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    Alessio Sbrana says:

    Ciao Chiara,

    d’accordissimo con te, anche se ai più potrebbe stonare un po’ l’accostamento Amaltea/Mediceo.
    Non so quanti anni hai (e per cavalleria non ti chiedo certo l’età ;-)), ma il Mediceo da quando ha cambiato gestione, ormai un po’ di anni addietro, è un po’ cambiato… e comunque io rimpiango il buon vecchio “panino Bud Spencer”, con salsiccia, cipolla e fagioli!
    Lo fanno ancora?

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    chiara says:

    ragazzi, ma se vi dico aperitivo all’amaltea e dopo panino chilometrico del Mediceo (il Bombola resta sempre il migliore…), mangiato sulle spallette? cosa mi dite? …serata perfetta!

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    comùnicaTI says:

    io non ce la faccio a salire sulle spallette, lì davanti son troppo alte. mi ci fa sempre salire il mio amico fusto, senza di lui aspetto in pedi lì sotto a guardare gli agili saliti su come un canino abbandonato! 🙁

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    Alessio Sbrana says:

    Beh, Davide… per stendere “chi-sappaimo-noi” non è certo necessario il migliore aperitivo del mondo: per quanto mi ricordo io è sufficiente una birra tiepida e poco più…

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    Davide Morena says:

    ma allora fanno da bere bene anche a Pisa? non ci avrei giocato un nichelino… eheheh…

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    alessio says:

    Benissimo, in quell’occasione indosserò quella maglietta gialla di “Paura e delirio a Las Vegas” che ti piace tanto

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    Angelo S. Falcone says:

    Beh, non mi esprimo sui papaveri rossi alle pareti. 🙂 Ma per me il tovagliolino nero sul tumbler è da dieci e lode, lo usano pochi bar purtroppo… Appena passo da Pisa facciamoci un salto, metto la mia camicia fiorata hawaiana, naturalmente!

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