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A Verona: Valpolicella o Giulietta?

A Verona: Valpolicella o Giulietta?

Verona non è solo la città di una delle storie d’amore più conosciute d’Italia, per drinkadrink e non solo, è soprattutto la città che ospita la più grande manifestazione italiana dedicata al mondo del bere. Il Vinitaly di Verona, vi ricordiamo le date dal 3 al 7 aprile, giunge alla sua 42a edizione e si preannuncia un’edizione ricca di sorprese. “Another love story in Verona” questo lo slogan con cui viene pubblicizzato l’evento, sottolineando che vino e passione sono indissolubilmente legati. Recentemente sono stato a Verona qualche giorno per lavoro, le uscite in solitaria non mi sono mai dispiaciute, soprattutto quando mi trovo in una città che non conosco molto bene.

I miei intenti notturni prevedono anche la ricerca e scoperta di qualche posto di cui degnamente parlare su drinkadrink… quindi, sperando in qualche piacevole incontro mi avvio verso il centro storico facendo attenzione a tutto ciò che noto per strada, mica per altro, stavo solo cercando di memorizzare particolari che al ritorno mi avrebbero suggerito la via verso il mio albergo. Il centro storico, come in molte città italiane, è chiuso al traffico. Percorro il lungadige cercando un parcheggio e un ingresso al centro. Mi fermo in prossimità di Ponte Vittoria attraversando a piedi Porta Borsari e fidandomi solo del mio istinto senza la benchè minima idea di dove mi stessi dirigendo. I vicoli di Verona affascinano e si lasciano scoprire nascondendo scorci suggestivi e odori niente male provenienti dalle cucine dei ristoranti. La mia fame si fa sentire ma non ho nessuna voglia di passare un’ora da solo a gustarmi la mia cena, vado alla ricerca di un locale dove soddisfare appetito e sete. Corso di Porta Borsari sembra essere una via che conduce verso la mia meta. Le grandi firme hanno già conquistato i fondi commerciali e le coppiette e i turisti sono in giro a passeggio e a guardare prezzi di scarpe. La serata non è particolarmente fredda e si sta tranquillamente all’aperto.

Sul mio percorso mi imbatto in un posto davvero particolare, c’è un sacco di gente fuori con calici colmi di vino. Sembra un posto adatto alle mie esigenze, si chiama Osteria del Bugiardo, un nome atipico e che in qualche strano modo ispira fiducia. Dall’esterno le grandi vetrate mostrano un ambiente che sembra assomigliare ad una vecchia cantina, i tavoli ricavati dalle vecchie botti non sono certo una novità, ma la cura dei particolari di questo locale e la presenza di tante persone sono indice di un buon posto. Chiedo al banco se è possibile mangiare qualcosa e il ragazzo mi risponde che hanno appena chiuso la cucina e mi può servire qualcosa di freddo a scelta tra salumi e formaggi. Va benissimo se accompagnato da un buon o un paio di bicchieri di vino. Anche se il locale è abbastanza pieno quando si è da soli non è difficile conquistarsi un posto a sedere. Mi guardo intorno e noto che la maggior parte delle bottiglie esposte hanno l’etichetta uguale, il che mi lascia supporre che l’osteria non è altro che il punto vendita, chiamiamolo così, di una cantina locale. Siamo nella terra della Valpolicella, un vino che non conosco bene personalmente ma che è d’obbligo provare. I nomi dei vini sono davvero originali, la mia scelta va su un Valpolicella Classico Superiore, il Ruffiano. Sì, davvero originale come nome per un vino, ma potete scegliere tra il Bugiardo, il Balordo, il Valpolicella, Amarone, Recioto tutti dell’Azienda agricola Buglioni, oppure scegliere tra nomi più conosciuti dalla carta dei vini. Sulla carta ogni pagina racconta la storia, la natura e i sapori dei vini dell’azienda. Mi colpisce molto la frase di esordio “Il Vino per Passione, la Valpolicella per origine, la Qualità per scelta, l’Eccellenza per Ambizione”. Avrei voluto accanto a me il mio amico sommelier di primo livello per un’indagine più approfondita, ma dovrete accontentarvi del giudizio del mio palato. Accompagno il mio bicchiere con un piatto di Parmigiano e devo dire che il mio Ruffiano non è niente male… il bis è d’obbligo e non c’è nemmeno bisogno di chiedere perché il ragazzo si avvicina e mi chiede subito se ne voglio un altro.
Ho letto in rete pareri molto positivi su questo posto e certamente il mio non può essere diverso, qualcuno si lamenta dei prezzi alti. Dico che per due ottimi vini, un piatto abbondante si parmigiano e il servizio di grande qualità 8€ si possono spendere. A mio parere l’Osteria del Bugiardo si posiziona nella fascia di quelli che definisco i locali del lusso della povertà. Mi spiego. Da qualche anno a questa parte si vedono sempre più spesso locali, soprattutto ristoranti, che vengono arredati e allestiti come un luogo povero. Una cantina è sicuramente un buon posto per assaggiare un vino, ma la cosa è ben diversa quando è finta e si trova nel centro di una città, oppure, come succede a Firenze, dove puoi gustare una pizza in un vero/finto vicolo di Napoli. E gli esempi di certo non mancano. veronapiazzaerbe.jpgVi consiglio vivamente di assaporare tutti i sapori della Valpolicella in questo locale che mi è davvero piaciuto, ma mettete le scarpe belle e la camicia col golfino vi sentirete forse più a vostro agio.

La mia escursione nel centro di Verona continua, scusate se mi dilungo, Piazza delle Erbe è davvero fantastica di notte e l’adiacente Piazza dei Signori è un misto di stili architettonici che indubbiamente lasciano pensare a quanto sia bello e ricco il nostro Paese. Inoltre, a Piazza delle Erbe ho notato 2-3 locali niente male. Ma l’Arena, dove diavolo sarà? Giro per la città cercando di coglierne i particolari, la città è davvero di pietra! Gli edifici storici ci raccontano il valore del lavoro dell’uomo che li ha costruiti. Le sensazioni che questa città trasmette sono davvero piacevoli. E’ passata qualche ora e devo fare i conti con il fatto di non avere un navigatore e che non sarà facile ripercorrere il cammino a piedi e in macchina nel senso opposto.

caffemalta.jpgE’ l’ora dell’ultima sosta. In piazzetta Navona noto un american bar dall’aspetto niente male, il Caffè Malta. Vista l’ora e il giorno infrasettimanle non c’è molta gente, il retrobancone sembra particolarmente fornito, il soffitto a volta non può mancare e il barman mi accoglie con:“Hai fame e voglia di bere!”.. “facciamo solo la seconda” gli rispondo io, e ordino un Americano. Matteo seduto al bancone mi rivolge la parola come se fossimo già amici e cominciamo a parlare di tutto un po’! Dicevo, i Veronesi sono davvero molto ospitali. Il mio Amricano arriva subito, non guardo la preparazione, il barman si vede, sa il fatto suo, e il mio drink è davvero buono. 5€, prezzo standard! Matteo, che abita a due passi, mi dice che il locale è molto frequentato nel fine settimana, gli credo sulla parola visto che il posto non è niente male. Io mi fermo al primo cocktail, si è parlato anche dei controlli stradali con alcol test e sia lui che l’aiuto barman mi confermano che ad ambedue hanno sospeso la patente! e in giro mi è capitato di vedere quelle macchinette a parete che per 50 centesimi e soffiando in una cannuccia misurano il grado alcolico. Meglio non rischiare troppo e poi devo sempre ritrovare la strada per tornare indietro.

Bene.. il Vinitaly tra qualche giorno ci aspetta e dopo cena e qualche passo in centro ora sapete dove andare.

Osteria del Bugiardo
Corso di Porta Borsari, 17/A
Verona

Caffè Malta
Piazzetta Navona, 8
Verona

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Adriano D'Amelio

Adriano D'Amelio

 

2 commenti a “A Verona: Valpolicella o Giulietta?

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    MAtteo says:

    Salve,
    anch’io son stato a Verona e il vino migliore che ho assaggiato è il Recioto dei Fratelli Vogadori. E’ un vino rosso da dessert ottenuto da appassimento delle uve, veramente buono!
    Matteo

    Avatar
    Davide Morena says:

    a proposito di Vinitaly: noi drinkadrinkers abbiamo organizzato una macchina, ma altri amici enolovers chiamano a gran voce per organizzare un pullman intero che faccia Firenze-Vinitaly-Firenze sabato 5. Se ci sono adesioni fatevi vivi!

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